Ottieni in 5 passi il risarcimento per malasanità!
Ti assistiamo gratuitamente!
1. Raccontaci il tuo caso
Per prima cosa abbiamo bisogno di incontrarci con il paziente danneggiato e/o i suoi familiari, in studio o online tramite video consulenza.
L’incontro ci darà modo di conoscerci reciprocamente e fare una prima valutazione orientativa del caso.
In questa occasione sarà opportuno che il cliente abbia tutta la documentazione medica necessaria per l’esame del caso (es. cartella clinica, esami etc.) da sottoporre in seguito ad un nostro medico legale, ossia ad un consulente che sia in grado di dimostrare che vi è un nesso di causalità tra la condotta del medico e/o struttura sanitaria e il danno subito.
Se ancora non c’è tutta la documentazione i nostri avvocati provvederanno a richiederla per conto del cliente.
2. Ottieni un parere legale
Nel corso del primo incontro, l’avvocato procederà ad una analisi giuridica del caso, ossia valuterà preliminarmente se ci sono i presupposti di legge per richiedere ed ottenere il risarcimento dei danni. Infatti, ci sono termini ben precisi oltre i quali non si può più essere risarciti e ci sono situazioni in cui si potrebbe non avere diritto al risarcimento. Se l'avvocato ritiene che non ci sia possibilità di chiedere i danni la pratica non prosegue. Vediamo alcuni dei punti che affronta l'avvocato nel primo incontro.
Quanto tempo c’è per chiedere il risarcimento dei danni?
Il primo aspetto che l’avvocato valuta è se il paziente è ancora in tempo per chiedere il risarcimento. La giurisprudenza è ormai pressochè concorde nel ricondurre il rapporto tra paziente e struttura sanitaria (pubblica o privata che sia) nell’ambito contrattuale (cosiddetto contratto di spedalità), considerato che il paziente si rivolge alla struttura per avere una assistenza sanitaria a pagamento (a nulla rileva il caso in cui il paziente sia esentato dal pagamento del ticket, poiché se vi è un errore vi è comunque un risarcimento). Anche il rapporto paziente-medico è da ricondurre nell’ambito contrattuale, in particolare quello d’opera professionale. Trattandosi di responsabilità contrattuale, il paziente che si ritiene danneggiato dovrà necessariamente chiedere il risarcimento dei danni entro dieci anni che decorrono dal momento in cui il paziente inizia a percepire la malattia. Il termine decennale di prescrizione del diritto al risarcimento del danno decorre non dal giorno in cui il terzo determina la modificazione che produce il danno altrui o dal momento in cui la malattia si manifesta all’esterno, ma dal momento in cui viene percepita o può essere percepita, quale danno ingiusto conseguente al comportamento doloso o colposo di un terzo, usando l’ordinaria oggettiva diligenza e tenuto conto della diffusione delle conoscenze scientifiche.
Come si prova di aver subito danni per responsabilità medico-sanitaria? Altro aspetto che l’avvocato valuta è la possibilità di provare i fatti in una eventuale causa. Il paziente deve soltanto dimostrare che vi è stato un rapporto contrattuale con l’ospedale e che a causa della prestazione ha subito danni. Viceversa, è onere del medico e/o dell’ospedale dimostrare o di avere agito diligentemente e che l’inadempimento non e dipeso da propria colpa (questo è in sintesi il riparto dell’onere della prova stabilito dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite con la sentenza n. 13533 del 2001). Quindi, il medico deve dimostrare che il danno non sussiste, ovvero non e dipeso da propria colpa.