Avvocato per diritto del lavoro a Lucca

Esperta in licenziamenti e recupero crediti da lavoro

AVV. CRISTINA SBRANA

CONTATTI

55100 Lucca (LU), via Alcide De Gasperi 83
56028 San Miniato (PI), via Gramsci 47
Tel. +39 3478573136
avvcristinasbrana@gmail.com
cristina.sbrana@pec.avvocatilucca.it

ORDINE AVVOCATI LUCCA

Iscritta dal 12/02/2010

GRATUITO PATROCINIO

Abilitata per settore civile e lavoro

CURRICULUM

L’avv. Cristina Sbrana si è laureata in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Pisa nel 2006 con valutazione 110/110 e Lode, dopodichè ha svolto la pratica forense e ha superato l’esame di Stato iscrivendosi come avvocata presso l’Ordine degli Avvocati di Lucca.

Il settore in cui l’avv. Cristina Sbrana è maggiormente impegnata è quello del diritto civile, con particolare esperienza maturata nel settore del diritto di famiglia e del risarcimento danni, e del diritto del lavoro.

Per quanto riguarda in particolare il settore del diritto di lavoro, l’avv. Cristina Sbrana di Lucca si occupa di rapporti lavorativi, economici e previdenziali tra privati, imprese, enti pubblici, assistendo sia lavoratori che datori di lavoro.

Le tematiche più spesso affrontate riguardano licenziamenti, sospensioni, irregolarità contrattuali, privacy, sicurezza sul lavoro, infortuni, contributi, previdenza, pensioni, invalidità, recupero crediti da lavoro, lavoro in nero.

Uno dei casi che più di frequente viene trattato dall’avvocato del lavoro è il licenziamento.

Al datore di lavoro si può dire che può licenziare il dipendente solo per i seguenti motivi:

Per giusta causa: quando il lavoratore ha poso in essere comportamenti particolarmente gravi, tali da impedire la prosecuzione del rapporto di lavoro (es. ha commesso reati contro il datore di lavoro, è in stato di abituale ubriachezza o tossicodipendenza e non si cura etc…).

Per giustificato motivo soggettivo: quando le condotte del lavoratore sono meno gravi (es. non si presenta senza giustificazione al lavoro, ha condotte verso colleghi o il datore di lavoro tali da ostacolare l’attività, viola il codice disciplinare etc.).

Per giustificato motivo oggettivo: quando vi è una crisi aziendale o vi sono motivi di riorganizzazione (es. il datore di lavoro non più ha abbastanza ordini o la mansione svolta dal dipendente non è più necessaria etc.).

Al lavoratore si può invece dire che può contestare il licenziamento con modi e termini che devono essere necessariamente rispettati, a pena di decadenza dal diritto di impugnazione.

Impugnazione del licenziamento: entro il termine di 60 giorni da quando il lavoratore ha ricevuto la comunicazione scritta del licenziamento da parte del datore di lavoro, il lavoratore deve impugnarlo con atto scritto da recapitare con raccomandata con ricevuta di ritorno al datore di lavoro. Se la comunicazione scritta di licenziamento del datore di lavoro non è motivata o il licenziamento è avvenuto solo verbalmente, il lavoratore avrà invece ben 5 anni di tempo per impugnare il licenziamento, sempre e comunque in forma scritta con raccomandata con ricevuta di ritorno.

Tentativo di conciliazione: nel termine di 180 giorni dalla spedizione della lettera di impugnazione del licenziamento, il lavoratore può invitare il datore di lavoro ad un tentativo di conciliazione presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro (ITL). Se il datore non si presenta per il tentativo di conciliazione, entro i successivi 60 giorni il lavoratore dovrà necessariamente iniziare la causa. Se invece il datore si presenta ma non si trova un accordo, i termini per iniziare la causa saranno 180 giorni.

Causa di lavoro: se a seguito dell’impugnazione del licenziamento e del tentativo di conciliazione, che non è una procedura obbligatoria, il lavoratore non ottiene giustizia, allora quest’ultimo dovrà farsi assistere da un avvocato per iniziare una causa davanti al Tribunale del Lavoro. La causa inizia con il deposito in Tribunale di un ricorso redatto dall’avvocato, nel quale si riassumono i fatti, si indicano le ragioni per cui il lavoratore ritiene ingiusto il licenziamento, vengono fatte le richieste di risarcimento e/o reintegrazione nel posto di lavoro e, infine, vengono indicate le prove che il lavoratore intende portare al Giudice per la decisione.

A seguito del deposito del ricorso, il Tribunale fisserà un’udienza antro la quale il datore di lavoro dovrà presentare una comparsa scritta con le proprie difese, richieste e prove.

L’avv. Cristina Sbrana può assistere con gratuito patrocinio e riceve clienti sia presso il proprio studio di Lucca che presso quello di San Miniato.

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