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Lesione del nervo sciatico per responsabilità medica
16/10/2023Vi segnaliamo un altro caso di successo degli avvocati e medici legali di avvocaticollegati.it, che sono riusciti a far ottenere il risarcimento dei danni subiti da una nostra assistita per colpa medica consistita nell’omessa diagnosi di una lesione del tendine dell’articolazione metacarpo-falangea della mano sinistra.
Se hai subito lesioni per colpa medica puoi affidarti anche tu ad avvocaticollegati.it per ottenere il risarcimento di tutti i danni che hai subito.
Sarai affiancato da avvocati e medici legali con esperienza più che ventennale nella malasanità, che sapranno assisterti nella causa e nello svolgimento della perizia medico legale.
Il caso della nostra assistita
Il 5 agosto 2021 la nostra assistita si procurava accidentalmente una ferita da taglio alla mano sinistra e si recava al Pronto Soccorso dove, senza svolgere alcun esame diagnostico, veniva diagnosticata semplicemente una “ferita da taglio interdigitale 1° e 2° dito mano sx senza interessamento tendineo e funzionalità conservata”, per cui veniva sottoposta a sutura di cute e sottocute e dimessa con consiglio di farsi togliere i punti dopo una settimana dal medico di base.
Poiché dopo alcuni giorni la paziente sentiva dolore e non muoveva la mano, si recava dal proprio medico di base che le consigliava di sottoporsi a visita specialistica presso un chirurgo della mano.
Quest’ultimo faceva fare una ecografia muscolo-scheletrica dalla quale emergeva una “lesione completa del tendine flessore lungo del 1° dito della mano sinistra, con retrazione di circa 2 cm”.
Si rendeva quindi necessario procedere in data 23 settembre 2021 ad intervento chirurgico di “sutura differita termino-terminale del flessore lungo del pollice della mano sinistra, oltre che a neurorrafia del nervo digitale collaterale radiale”, a cui seguiva l’immobilizzazione per un mese tramite apparecchio gessato.
A seguito di visita specialistica del 9 novembre 2021 lo specialista accertava che “il tendine appare bloccato in corrispondenza della tenorrafia dove è presente un modesto ispessimento del tendine…appare visibile l’aumento della tensione durante la contrazione volontaria”, consigliando cicli di FKT.
Ritenendo che vi fosse stata una responsabilità da parte dei medici del P. S., per non aver identificato la lesione tendinea e non averla immediatamente trattata, con le conseguenze scaturite dal ritardo nell’intervento, la nostra assistita si rivolgeva ad avvocaticollegati.it per accertare la responsabilità medica dei medici ed ottenere il risarcimento dei danni subiti.
L’analisi dei nostri medici legali e specialisti in chirurgia della mano
Dopo che la nostra assistita ci ha segnalato il caso e ci ha chiesto di aiutarla per ottenere il risarcimento dei danni subiti, abbiamo proceduto a farla visitare dai nostri medici legali e specialisti in chirurgia della mano, al fine di avere un parere ed una relazione sulle cause dei danni e sulla loro quantificazione.
Lo specialista in chirurgia della mano ha rilevato che, una sutura immediata della stessa struttura tendinea evita una lesione totale e soprattutto, poiché parte del tendine, di solito la più profonda, è integra, si possono ridurre gli eventuali tempi di immobilizzazione e quindi, per le caratteristiche della riparazione (effettuata solitamente con suture terminoterminali parziali con fili di spessore ridotto, eventualmente forzate con una ”Bunnel”, si evita nella massima parte dei casi quanto occorso alla paziente: una tenorrafia di un flessore differita è molto sovente seguita dalla formazione di aderenze cicatriziali con i piani circostanti tali da compromettere la funzionalità della struttura tendinea stessa, anche perché si è costretti, come indicato nella descrizione dell'intervento del 23.09.2021, all'apertura del canale digitale, evitabile in un intervento immediato e parziale.
Lo specialista ha poi affermato che, la mancata effettuazione di una riparazione immediata ha quindi prodotto: un esito cicatriziale molto più importante della ferita iniziale e un risultato finale sicuramente più povero rispetto a un trattamento immediato ed adeguato, con insufficienza tuttora presente del flessore del 1° dito che potrà essere recuperata, almeno parzialmente, solo con un successivo intervento di tenolisi (liberazione del tendine dalle sue aderenze) con adeguato successivo periodo di convalescenza.
Il caso è stato poi analizzato anche dal nostro consulente medico legale che ha accertato che persistono marcata rigidità del 1° dito della mano sinistra che si presenta addotto, con possibilità di escursione in flessione molto limitata, con impaccio in molte attività manuali, sia consuete della vita quotidiana virgola che lavorative, ad esempio nella scultura e nella pittura, esiti che configurano anche un danno estetico di grado lieve… a seguito dell'impotenza funzionale del 1° dito della mano sinistra virgola e delle conseguenze sopra descritte, si è sviluppata una reazione depressiva che è a tutt'oggi in terapia con psicofarmaci, e ha concluso che, i postumi sopra descritti configurano un danno biologico all'integrità psicofisica della paziente, valutabile in RC nella misura del 10%, comprensivo anche del danno estetico, considerando che il danno biologico atteso, nel caso di una corretta diagnosi ed adeguato trattamento chirurgico riparativo precoce, sarebbe stato valutabile nella misura del 2%, il maggior danno dovuto all'errore medico è stimabile nella misura dell’invalidità permanente dell’8%, calcolabile ai fini dell’indennizzo dal 2% al 10%.
Secondo i nostri consulenti, quindi, se i medici del Pronto Soccorso avessero agito diligentemente ed immediatamente, la paziente avrebbe riportato comunque una invalidità permanente del 2%, anziché quella del 10% effettivamente riportata.
Si tratta di un c. d. danno iatrogeno differenziale: i medici del P. S. hanno cioè prodotto alla paziente un danno superiore rispetto a quello che naturalmente si sarebbe verificato laddove avessero agito diligentemente.
Abbiamo chiesto una perizia medico legale al Tribunale
Sulla base delle relazioni redatte dai nostri medici legali e specialisti, i nostri avvocati si sono rivolti al Tribunale di Lucca, con ricorso per accertamento tecnico preventivo, volto a chiedere la nomina di un collegio peritale per lo svolgimento di una perizia medico legale.
Il Tribunale ha nominato come periti un medico legale ed uno specialista in chirurgia della mano che hanno condiviso le considerazioni dei nostri consulenti ed hanno infatti affermato quanto segue.
Trattandosi di lesione tendinea accidentale del tendine flessore lungo del pollice era richiesta una particolare diligenza a fronte della segnalata non facile gestione di tale infortunio.
Non può certo assurgere a prova liberatoria l’esser stato dichiarato insussistente un interessamento tendineo, senza aver contestualmente fornito al riguardo le prove di una specifica concreta valutazione funzionale che in effetti necessariamente tale evento traumatico richiede e vien proprio raccomandata nella buona prassi e nella coerente letteratura, onde evitare dannosi ritardi diagnostici e terapeutici, come invece accadute nella fattispecie.
La lesione è stata solo tardivamente diagnosticata con esiti riparativi inferiori a quelli raggiungibili col tempestivo riconoscimento e l’opportuno trattamento.
L’ Azienda Sanitaria Locale ha proceduto al risarcimento
All’esito della perizia medico legale che dava ragione alla nostra assistita, i periti incaricati dal Tribunale hanno formulato una proposta conciliativa alle parti, ossia alla nostra assistita ed alla Asl.
La proposta conciliativa prevedeva che l’Asl corrispondesse alla nostra cliente il risarcimento del danno biologico differenziale, il rimborso delle spese legali per assistenza dei nostri avvocati, il rimborso di quanto sostenuto per le relazioni dei nostri consulenti medici legali e specialisti, il pagamento dei compensi per i periti incaricati dal Tribunale e le spese per avvio della procedura giudiziale.
A seguito di trattative tra i nostri avvocati e quelli della Asl, la proposta è stata accettata ed è stato redatto un verbale di conciliazione sottoscritto dalla nostra assistita, dall’Asl e dai rispettivi avvocati.
Il verbale di conciliazione è stato poi depositato nel fascicolo telematico del Tribunale ed ha acquisito valore di titolo esecutivo, ciò che ci ha permesso di ottenere in pochi giorni il risarcimento di tutti i danni subiti dalla paziente da parte dell’Asl!
Se hai subito danni per colpa medica ottieni velocemente il risarcimento
Il caso che abbiamo descritto in questo articolo è uno dei tanti di cui si occupa il nostro gruppo di avvocati e medici legali esperti nel risarcimento danni da malasanità.
Come hai visto, nel corso di pochi mesi siamo riusciti a far ottenere alla nostra assistita il risarcimento di tutti i danni che ha subito per colpa medica.
Ma non solo, la nostra assistita non ha dovuto rimetterci niente, nè a titolo di spese per i nostri avvocati né per consulenze dei medici legali, perché noi siamo stati pagati solo ad avvenuto risarcimento.
E anche i costi per la perizia medico legale disposta dal Tribunale sono stati sostenuti dall’ospedale.
Se anche tu sei stato vittima di malasanità ed hai bisogno che venga accertato con perizia medico legale il danno che hai subito, rivolgiti ai nostri avvocati e medici legali.
NOTA BENE: avvocaticollegati.it invita gli utenti interessati a promuovere azioni di risarcimento danni per responsabilità medico-sanitaria, a contattarci solo se il caso riguarda decessi o grandi invalidità. Si informa inoltre che, al fine di evitare azioni temerarie o meramente speculative, gli avvocati presteranno assistenza legale solo previa valutazione del caso da parte dei nostri consulenti medici, e solo ove questi ultimi abbiano effettivamente ritenuto sussistente una responsabilità medico-sanitaria.
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