Lo spunto per questo articolo ci viene dai tanti quesiti che ci sono stati posti dai nostri assistiti nel corso di venti anni di assistenza legale per vittime di malasanità.
Ci sembra quindi utile riportarvi le domande più frequenti e darvi una risposta il più possibile sintetica e comprensibile, restando a disposizione tutti i giorni, anche durante il fine settimana, per chiarire ogni vostro dubbio in ambito di risarcimento danni da malasanità.
Se pensi di essere stato vittima di malasanità, o che lo sia stato un tuo familiare, il primo passo che devi fare è rivolgerti ad avvocati esperti nel settore della malasanità.
Solo un avvocato esperto potrà consigliarti cosa fare e seguirti passo dopo passo fino all’ottenimento del risarcimento dei danni.
Il settore della malasanità è particolarmente complesso, e una persona che è stata vittima di colpa medica, avendo subito sia un reato (lesioni o morte) che danni risarcibili, deve essere assistita da un team di avvocati che possano tutelarla sia nell’ambito del diritto penale che di quello civile legati alla colpa del medico.
Rivolgendoti ad avvocaticollegati.it avrai a disposizione un team di avvocati con esperienza ventennale nel settore penale e civile della responsabilità medica, nonché consulenti medici legali e specialisti che collaborano con noi da venti anni, il tutto senza dover anticipare spese!
Se pensi di essere stato vittima di malasanità, o che un tuo familiare abbia subito lesioni o sia morto per colpa medica, il primo passo che ti consigliamo di fare è chiedere copia della cartella clinica all’ospedale o alla clinica in cui è avvenuta la cura o l’intervento.
A seguito dell’esame della documentazione da parte di un avvocato e di un medico legale, se risulteranno responsabilità, sarà necessario formulare una richiesta risarcitoria inviando una pec o una raccomandata al/ai responsabile/i, ossia all’Azienda Sanitaria Locale a cui fa riferimento l’ospedale, o alla Clinica Privata o, se il responsabile è un medico libero professionista, a quest’ultimo.
A seguito della ricezione della richiesta risarcitoria, la controparte ci farà sapere se è disponibile ad una trattativa stragiudiziale o meno.
Se non si trovasse un accordo in sede stragiudiziale con la controparte, allora la Legge Gelli-Bianco (n. 24/2017) prevede che si dovrà necessariamente procedere ad invitare la controparte ad una mediazione obbligatoria, ai sensi dell’art. 5 comma I bis del D. Lgs. N. 28/2010, ossia ad un incontro davanti ad un Organismo di Mediazione che incaricherà un avvocato (detto mediatore) per mezzo del quale si potrà trovare un accordo.
Una alternativa alla mediazione è quella di procedere subito con un accertamento tecnico preventivo (ATP) davanti al giudice, ai sensi dell’art. 696 bis del codice di procedura civile, affinchè venga nominato un collegio peritale (almeno un medico legale ed uno specialista) che valuti il caso e riferisca al giudice se vi è stata o meno responsabilità medica e, se si, a quanto ammontano i danni subiti.
Solo se, nemmeno all’esito della mediazione o dell’ATP non si trovasse un accordo, si dovrà procedere con una vera e propria causa di merito.
Devi sapere che il diritto al risarcimento dei danni per responsabilità medica è sottoposto a termini di prescrizione che variano a seconda del soggetto che chiede il risarcimento.
Se il risarcimento viene chiesto direttamente da parte del paziente che ha subito lesioni, il termine per chiedere il risarcimento è di 10 anni, che decorrono dal momento in cui il paziente ha consapevolezza di essere stato vittima di malasanità.
Se il risarcimento viene chiesto da parte dei congiunti del paziente che ha subito gravi lesioni o è morto, il termine di prescrizione è di 5 anni.
I termini che abbiamo appena indicato possono comunque essere interrotti, ossia riprendere a decorrere, laddove, prima della loro scadenza, si provveda nuovamente ad inviare al/ai responsabile/i la richiesta risarcitoria via pec o raccomandata a/r.
Quando un paziente subisce lesioni per colpa del medico o di più medici, è da ritenersi vittima del reato di lesioni personali colpose, previsto e punito dagli articoli 590 e 590 sexies del codice penale, secondo cui il responsabile è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a 309 euro (per lesioni lievi), con la reclusione da uno a sei mesi o della multa da 123 euro a 619 euro (per lesioni gravi), con la reclusione da tre mesi a due anni o della multa da 309 euro a 1.239 euro (per lesioni gravissime).
Quando un paziente muore per colpa medica, è da ritenersi vittima del reato di omicidio colposo, previsto e punito dagli articoli 589 e 590 sexies del codice penale, secondo cui il responsabile è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.
Per il caso di lesioni personali il reato è procedibile entro tre mesi a querela di parte. Si procede, tuttavia, d'ufficio se il fatto è commesso nei confronti di un minore o di una persona con disabilità, nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d'ufficio.
Per il caso di omicidio colposo il reato è sempre procedibile d’ufficio, quindi non ci sono termini per denunciare il caso da parte dei familiari o da parte del Pubblico Ministero che è venuto a conoscenza del caso.
Per entrambi i reati è comunque previsto dall’art. 590 sexies del codice penale che, qualora l'evento si sia verificato a causa di imperizia, la punibilità è esclusa quando sono rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge ovvero, in mancanza di queste, le buone pratiche clinico-assistenziali, sempre che le raccomandazioni previste dalle predette linee guida risultino adeguate alle specificità del caso concreto.
Il termine per proporre una richiesta di risarcimento o fare una querela per lesioni colpose inizia a decorrere, non già dal momento in cui la persona offesa ha avuto consapevolezza della patologia contratta, bensì da quello, eventualmente successivo, in cui la stessa è venuta a conoscenza della possibilità che sulla menzionata patologia abbiano influito errori diagnostici o terapeutici dei sanitari che l'hanno curata.
Quindi, il paziente potrà chiedere il risarcimento entro 10 anni da quando ha avuto conoscenza, ad esempio tramite una consulenza di parte, che i medici hanno errato cura o intervento e da ciò è derivata una lesione o un peggioramento di malattie preesistenti.
I familiari del paziente avranno invece 5 anni di tempo da tale momento.
Per una querela per lesioni personali, invece, il termine per proporre querela è di 3 mesi da quando si è avuta conoscenza dell’errore medico.
Per i casi di omicidio colposo, invece, non è previsto alcun termine e, quindi, si può sempre fare. Resta da dire, tuttavia, che il diritto penale prevede termini di prescrizione del reato, per cui è opportuno agire quanto prima.
Il nostro team di avvocati e consulenti medici legali è disponibile ad assistere vittime di malasanità che hanno subito gravi invalidità, o parenti di pazienti deceduti per colpa medica, senza chiedere alcun anticipo per spese legali e di consulenza medico legale.
Quindi, se ritieni di aver subito danni permanenti rilevanti, o se un tuo familiare è morto per malasanità, puoi rivolgerti ad avvocaticollegati.it sapendo che otterrai tutta l’assistenza fino all’ottenimento del risarcimento dei danni senza dover anticipare alcuna spesa.
Gli avvocati ed i consulenti medici legali del nostro gruppo saranno pagati dalla controparte solo ad avvenuto risarcimento!
Non è facile fare previsioni sulla durata di una causa per risarcimento danni da malasanità, ma possiamo fare delle ipotesi.
A seguito dell’invio della richiesta risarcitoria all’ospedale o alla clinica, si attende una decina di giorni affinchè ci sia data una risposta, ossia se l’ospedale o la clinica riconoscono l’errore medico e intendono risarcire.
Se così non fosse, i nostri avvocati procedono ad invitare la controparte ad una mediazione obbligatoria davanti ad un Organismo di Mediazione Forense, il cui primo incontro normalmente avviene entro un mese. Se in quella sede si trova un accordo la pratica si conclude.
In alternativa alla mediazione, gli avvocati possono procedere con ricorso per ATP (accertamento tecnico preventivo) davanti al Tribunale del luogo in cui è avvenuto il caso di malasanità, chiedendo la nomina di un collegio peritale per una CTU medico-legale, ossia per avere conferma che si è di fronte ad un caso di malasanità. La procedura normalmente dura circa sei mesi. All’esito, se la perizia darà ragione al paziente, il collegio peritale formulerà una proposta conciliativa e si potrà trovare un accordo con la controparte.
Se in sede di ATP la controparte non accettasse la proposta conciliativa proposta dal collegio peritale, allora si dovrà fare una causa di merito, i cui tempi possono aggirarsi in due anni, all’esito della quale, sulla base della CTU medico-legale, il Tribunale deciderà e potrà condannare l’ospedale o la clinica al risarcimento dei danni dovuti al paziente e/o ai suoi familiari.
Cercando in internet una vittima di malasanità può trovare moltissime associazioni che assistono vittime di malasanità, o agenzie di infortunistica che si occupano anche di risarcimento danni per colpa medica.
Noi di avvocaticollegati.it invece siamo un gruppo di avvocati presenti online e nelle principali città italiane che da venti anni si occupa di assistenza a vittime di malasanità, sia in ambito penale che in ambito civile.
Ciò che ci contraddistingue da una associazione o da una agenzia di infortunistica è che chi ti risponde al telefono e segue la tua pratica è un avvocato, che quindi ha una laurea in giurisprudenza, ha svolto un periodo di pratica forense, ha conseguito un titolo di abilitazione a seguito di un selettivo esame di Stato, e che si occupa di malasanità da venti anni.
Con noi quindi non c’è nessun filtro: quando ci contatti parli subito con avvocati esperti, che potrai anche incontrare in studio o online.
E quando il tuo caso sarà valutato da consulenti medici legali saprai che sono nostri consulenti di fiducia, tra cui professori universitari specializzati nelle varie branche della medicina, con cui collaboriamo da venti anni e con cui abbiamo vinto moltissime cause per malasanità.
© avvocaticollegati.it
4 Comments
Vorrei farvi valutare il caso di mia madre ma ancora non ho la documentazione dell’ospedale. Potete chiederla voi?
Buongiorno Angelo, la invito a contattarci e esporci il possibile caso di malasanità. Dopodichè, se vorrà fornirci apposita delega, provvederemo noi a richiedere copia della cartella clinica all’ospedale. Saluti
Mio padre è morto il 16 gennaio 2019 secondo me perché non è stato diagnosticato un tempo un tumore alla prostata. Io e mia madre vorremmo fare causa all’ospedale. Siamo in tempo? Grazie per la risposta
Buongiorno Andy, siete ancora in tempo per chiedere il risarcimento dei danni. Ci contatti pure in privato per un esame del caso.