Leggi questo articolo per capire come tutelarti se pensi che un tuo familiare sia stato vittima di circonvenzione quando ha lasciato testamento.
Commentiamo la sentenza numero 46552 del 22 settembre 2022 della Corte di Cassazione, Sezione Seconda Penale.
L’articolo 643 del codice penale prevede il reato di circonvenzione di incapaci e così recita:
“chiunque, per procurare a sé o ad altri un profitto, abusando dei bisogni, delle passioni o della inesperienza di una persona minore, ovvero abusando dello stato d'infermità o deficienza psichica di una persona, anche se non interdetta o inabilitata, la induce a compiere un atto, che importi qualsiasi effetto giuridico per lei o per altri dannoso, è punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da 206 euro a 2.065 euro”.
Si tratta del reato commesso da chiunque approfitti di un rapporto di squilibrio con la vittima inducendola a compiere un atto che importi, per il soggetto passivo un danno, e per chi agisce un profitto
Affinchè il reato si compia è quindi sufficiente che il colpevole approfitti, con qualsiasi mezzo, delle condizioni della vittima col dolo specifico di ottenere un consenso che questi non avrebbe dato se le sue condizioni fossero state normali.
Precisamente, ai fini della sussistenza del delitto di circonvenzione di persone incapaci, il concetto di induzione postula una attività positiva diretta a determinare o, quantomeno, a rafforzare (ostacolando ripensamenti) nel soggetto passivo il proposito di compiere un determinato atto giuridico.
Invero, indurre vuol dire convincere, influire sulla volontà altrui, e quindi esige da parte dell'agente uno stimolo che poi determina il soggetto passivo al compimento dell'atto dannoso.
Pertanto, non basta che l'agente si giovi delle menomate condizioni psichiche del soggetto passivo come non possono ritenersi sufficienti semplici richieste rivolte alla vittima, essendo invece necessaria un'attività apprezzabile di suggestione, di pressione morale, di persuasione per determinare la volontà minorata del soggetto passivo.
Questo tipo di reato è procedibile d’ufficio, nel senso che la denuncia-querela può essere fatta da chiunque e il procedimento proseguirà anche se chi ha sporto la denuncia-querela intendesse ritirarla.
Tra i vari casi in cui può concretizzarsi il reato di circonvenzione di incapaci c’è quello di chi approfitta delle condizioni di infermità psico-fisica di un anziano per fargli fare un testamento a proprio favore.
Il testamento può essere di due tipi: quello pubblico e quello olografo.
Il testamento pubblico è ricevuto dal notaio, il quale è solito chiedere al soggetto che vuole lasciare testamento, e che presenta apparenti infermità, un certificato medico che attesti la sua capacità di agire. Inoltre, il testamento pubblico è ricevuto dal notaio alla presenza di due testimoni. Quindi, nel caso di testamento pubblico, il soggetto è maggiormente tutelato da tentativi di circonvenzione.
Diverso è il caso in cui venga lasciato un testamento olografo, ossia scritto di proprio pugno dal testatore. In questo caso, infatti, non vi è nessun controllo delle reali volontà del soggetto che ha lasciato testamento.
Può quindi accadere che, una volta venuti a conoscenza del testamento, laddove si ritenga che chi l’ha lasciato sia stato circuito, si potrà sporgere una denuncia-querela.
Il delitto di circonvenzione di persone incapaci è fattispecie punibile anche a titolo di tentativo, quando all'opera di induzione del soggetto agente non consegua il compimento dell'atto pregiudizievole per il sopravvenuto verificarsi di fattori esterni indipendenti dalla volontà del soggetto passivo, ad esempio perchè vi è stata una successiva modifica del testamento.
Quando una persona è stata oggetto di circonvenzione nel momento in cui ha lasciato testamento, non necessariamente si dovrà dimostrare che era incapace di intendere o volere.
Secondo la sentenza che stiamo commentando, infatti, non sussiste, ai fini della dimostrazione della presenza dei presupposti soggettivi del reato, la necessità di dimostrare la presenza di un vero e proprio stato di incapacità di intendere e di volere o di svolgere perizia sul punto, essendo “sufficiente anche una minorata capacità psichica, con compromissione del potere di critica ed indebolimento di quello volitivo, tale da rendere possibile l'altrui opera di suggestione e pressione”.
Ricorre la condizione di "deficienza psichica" in ogni stato di minorazione della sfera volitiva e cognitiva che agevoli la condizionabilità e suggestionabilità della vittima e ne riduca i poteri di difesa contro le insidie perpetrate da terzi.
Il testamento lasciato per effetto d circonvenzione d'incapace deve essere dichiarato nullo ai sensi dell'articolo 1418 del codice civile, per contrasto con norma imperativa, giacché va ravvisata una violazione di disposizioni di ordine pubblico in ragione delle esigenze di interesse collettivo sottese alla tutela penale, trascendenti quelle di mera salvaguardia patrimoniale dei singoli contraenti perseguite dalla disciplina sulla annullabilità dei contratti.
Peraltro, la domanda di annullamento di un testamento per incapacità naturale del testatore non è preclusa dall'esistenza di un giudicato penale di assoluzione dal reato di circonvenzione di incapace per insufficienza delle prove sull'attività dolosa del beneficiario del testamento impugnato per la captazione della volontà testamentaria dell'infermo.
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