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Cos’è l’abbandono del tetto coniugale?
Quando si parla di abbandono del tetto coniugale si intende la condotta del coniuge che volontariamente lascia la casa familiare, con l’intenzione di non farvi più ritorno, quando lasciandovi l’altro coniuge e, se vi sono, i figli.
Chi abbandona il tetto coniugale può farlo per più motivi e, laddove tali motivi non siano giustificabili, può essere soggetto a conseguenze civili e penali.
L’abbandono del tetto coniugale è cosa ben diversa dal temporaneo trasferimento di uno dei coniugi in altro luogo per “prendersi una pausa di riflessione” ed affrontare una crisi matrimoniale in corso.
Addebito della separazione se l’abbandono è ingiustificato
Tra i vari doveri matrimoniali vi è quello previsto dall’art. 143 del codice civile che, al secondo comma, così recita:
<<dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione>>.
Quindi, l’interruzione della coabitazione matrimoniale da parte di uno dei due coniugi viola gli obblighi matrimoniali e può avere conseguenze, ad esempio, laddove all’abbandono del tetto coniugale segua la separazione.
Infatti, in sede di separazione il coniuge “abbandonato” potrà chiedere al Tribunale che la separazione sia addebitata al coniuge che se ne è andato via dalla casa familiare.
La regola, infatti, ribadita dalla Corte di Cassazione con la sentenza 25966 del 2016, è che “il volontario abbandono del domicilio familiare da parte di uno dei coniugi, costituendo violazione del dovere di convivenza, è di per sé sufficiente a giustificare l’addebito della separazione”.
Ma, come ad ogni regola, segue un’eccezione:
“a meno che non risulti provato che esso è stato determinato dal comportamento dell’altro coniuge, o sia intervenuto in un momento in cui la prosecuzione della convivenza era già divenuta intollerabile ed in conseguenza di tale fatto”.
Quindi, se uno dei coniugi si allontana perché l’altro viola i doveri matrimoniali (ad esempio ha un’altra relazione, o è violento, o maltratta etc.), non sarà passibile di addebito della separazione.
Altresì, se uno dei due coniugi si allontana perché la crisi matrimoniale è già in corso, non sarà passibile di addebito della separazione.
Conseguenze dell’addebito della separazione
Il coniuge che ritiene responsabile della crisi matrimoniale l’altro coniuge, può agire per la separazione davanti al Tribunale chiedendo che il Giudice addebiti a quest’ultimo la separazione.
Può accadere che la richiesta di addebito della separazione venga chiesta, reciprocamente, da entrambi i coniugi, e che il Tribunale ritenga la separazione addebitabile ad entrambi.
L’addebito della separazione viene deciso dal Giudice quando il coniuge si è reso responsabile di violazione degli obblighi matrimoniali e la sua condotta abbia determinato la crisi e, quindi, la separazione.
Diversamente, se la crisi matrimoniale era preesistente, talune violazioni degli obblighi matrimoniali non porteranno all’addebito. Se pensi al caso in cui la coppia sia già in crisi e uno dei due inizi un’altra relazione.
Il coniuge a cui la separazione è addebitata:
Alcune sentenze sull’abbandono del tetto coniugale
In tema di separazione dei coniugi, la gravità e rilevanza delle condotte, il dato di fatto del comprovato abbandono del tetto coniugale da parte del resistente, con conseguente impossibilità anche di fatto di prosecuzione della convivenza, costituiscono elementi che inducono a ritenere fondata la domanda di addebito (Tribunale di Rieti, sentenza 520 del 05.12.2020).
Ai fini dell’addebito della separazione non è necessario che vi sia l’intento lesivo nella condotta posta in essere dal coniuge cui la separazione è addebitabile, ma è sufficiente la consapevolezza da parte sua della violazione dei doveri coniugali; integra un tale comportamento l’instaurazione di una relazione extraconiugale in un momento anteriore all’introduzione del giudizio di separazione, accompagnata dall’indicazione dell’ufficialità del fidanzamento con un uomo diverso dal marito nel proprio profilo Facebook (Tribunale di Bari, sentenza 2525 del 06.08.2020).
L’abbandono della casa familiare costituisce di per sé violazione di un obbligo matrimoniale, non essendo decisiva la prova della asserita esistenza di una relazione extraconiugale in costanza di matrimonio. Ne consegue che il volontario abbandono del domicilio coniugale è causa di per sé sufficiente di addebito della separazione, in quanto porta all’impossibilità della convivenza, salvo che si provi – e l’onere incombe a chi ha posto in essere l’abbandono – che esso è stato determinato dal comportamento dell’altro coniuge, ovvero quando il suddetto abbandono sia intervenuto nel momento in cui l’intollerabilità della prosecuzione della convivenza si sia già verificata, ed in conseguenza di tale fatto (Cassazione Civile SezioneIV, sentenza 12241 del 23.06.2020).
L’abbandono del tetto coniugale non giustifica l’addebito ove sia motivato da una giusta causa costituita dal determinarsi di una situazione di intollerabilità della convivenza coniugale; nella specie, i giudici del merito avevano imputato a una situazione di estrema e prolungata tensione tra i coniugi, tale da determinare l’impossibilità di prosecuzione di una civile convivenza, la causa della separazione, rilevando altresì che siffatta situazione si era verificata antecedentemente alla violazione dei doveri coniugali – obbligo di fedeltà e di coabitazione – da parte della moglie (Cassazione Civile Sezione VI, sentenza 14591 del 28.05.2019).
L’abbandono del tetto coniugale deve comunque essere provato non solo quanto alla sua concreta verificazione ma anche nella sua efficacia determinativa della intollerabilità della convivenza e della rottura dell’ affectio coniugalis ; non costituisce violazione di un dovere coniugale, infatti, la cessazione della convivenza quando ormai il legame affettivo fra i coniugi è definitivamente venuto meno e la crisi del matrimonio deve considerarsi irreversibile (Cassazione Civile Sezione VI, sentenza 11162 del 23.04.2019).
In tema di separazione, non integra l’ipotesi di abbandono del tetto coniugale la condotta del coniuge che risiede in parte autonoma e diversa del medesimo immobile, se questo è interamente imputato a dimora familiare (Cassazione Civile Sezione VI, sentenza 20469 del 12.10.2015).
Correttamente il giudice del merito esclude l’addebitabilità della separazione alla moglie che all’età di settanta anni ha abbandonato il tetto coniugale. È sufficiente, infatti, perché sia pronunziata la separazione, la disaffezione maturata dalla sola moglie e esattamente la stessa è ritenuta dal giudice del merito vuoi sulla base della pregressa, risalente, separazione, indice di una unione non felice, vuoi sulla circostanza che l’età — settant’anni — della moglie allorché si è allontana dalla casa coniugale indica come la infelicità avesse superato, per lei, il limite della tollerabilità, perché a una età avanzata si ha in genere bisogno di stringersi ai propri cari, per riceverne solidarietà morale e materiale, piuttosto che allontanarsene (Cassazione Civile Sezione III, sentenza 2183 del 30.01.2013).
Affidati a noi se sei vittima di abbandono del tetto coniugale!
L’avvocato Nicola Barsotti di Lucca e gli altri avvocati di avvocaticollegati.it hanno esperienza pluriennale nel settore del diritto di famiglia, quindi possono assisterti per separazioni o divorzi, sia giudizialmente che tramite negoziazione assistita.
L’avvocato matrimonialista saprà illustrarti i tuoi diritti nell’ambito della separazione o del divorzio, non solo quelli che spettano a te ma anche quelli che riguardano i tuoi figli.
Se ritieni che la separazione possa essere addebitata all’altro coniuge, i nostri avvocati matrimonialisti sapremo dirti se il Tribunale potrebbe o meno accogliere la domanda di addebito.
In ogni caso, in sede di separazione o divorzio, ti aiuteremo a tutelare ogni tuo diritto, come l’assegnazione della casa familiare, il mantenimento che ti spetta, il contributo al mantenimento dei figli, la ripartizione delle spese straordinarie.
24 Comments
Salve dopo 32 anni tra fidanzamento e matrimonio mia moglie senza giusta causa anche se lei dice di non provare niente per me, ha deciso di non avere piu niente a che fare con me dice che questa crisi era da tempo anche se non sapevo nulla di tutto ciò penso che sia costituita dalla crisi economica che ci ha colpito da tutto questo poi circa un anno fa e spuntato che stava per relazionarsi con un’altro uomo questo l’ho potuto vedere perché le stava mandando un messaggio su Messanger, dopo tutto l’accaduto io siccome sono profondamente innamorato di lei dopo un po’ di casino che successo mi ero preposto dì dargli un po’ di tempo per riflettere ma purtroppo non succedeva niente, le avevo detto di fare un percorso con un psicologo ma non vuole saperne quindi scrivo questa mail perché si sono complicate le cose ulteriormente ora ha deciso di andare a dormire da sua madre, Io sono solo perché ho i genitori morti e non ho parenti vicino ho solo i miei figli ch ormai già grand non li vedo quasi mai perché io lavoro tutto il giorno e loro la sera sono in giro fuori come posso affrontare questa situazione grazie
Caro Giovanni, ritengo che la crisi matrimoniale sia irreparabile, almeno per sua moglie.
A questo punto, qualora sua moglie intendesse ottenere la separazione, ci sarà da chiedersi se c’è stato da parte di quest’ultima abbandono del tetto coniugale.
A mio parere non è mai facile dimostrare che l’abbandono è stato la causa della separazione, anziché una conseguenza, ma resto a disposizione per meglio approfondire la questione.
Saluti
Buongiorno
Io sono sposato con una donna Cubana
La ho accompagnata a Cuba perchè aveva nostalgia di vedere il figlio ,,con intento ritornare con mè con lo stesso volo
Non lo ha fatto ed ho perso i soldi del biglietto
Poi ci sono tornato un altra volta ,sempre con biglietto fatto per entrambi ,,,e ancora sono tornato solo
Poi mi ha chiamato di fargli un nuovo biglietto ,che sarebbe partita con un amico e sabbe arivata in Italia
Nemmeno questa volta è partita
Lei poi non ha nemmeno il permesso di soggiorno
Insomma io sono mesi che vivo da solo ,,cosa dovrei fare?
si potrebbe annullare questo matrimonio?chiedere un divorzio che pagherei io ,,lei non lavora
io stò rimandando ,interventi chirurgici di cui necessito a causa sua
Grazie
Salve, la mia situazione è abbastanza più complicata, mio padre quando io avevo 17 anni e mio fratello 18, ha abbandonato il tetto coniugale, lasciando me, mia madre e mio fratello per trasferirsi in germania con la donna con cui da qualche anno tradiva mia madre, dalla stessa circa un anno dopo ha avuto una figlia! Noi abbiamo subito sporto denuncia di abbandono del tetto coniugale, ma mia madre non ha mai portato avanti una causa di separazione giudiziaria, per cui è rimasta in comunione dei beni con lui fino ad oggi. Considerato che ad ottobre dell’anno scorso sono passati 20 anni e non abbiamo mai avuto contatti con lui e tanto meno un centesimo in tutti questi anni, mi chiedevo come potevamo proteggere i beni che noi abbiamo in italia dalla presenza di questa figlia che lui ha??? E poi considerato che lui ha anche acquistato una casa all’estero noi saremmo eredi anche se non interessati al bene…. Ho contattato qualche avvocato e studiato un pò su internet e pare che l’unica strada percorribile sia quella dell’usucapione, strada molto tortuosa considerato anche che non sarà facile trovare un notaio che sia disposto a perseguire tale causa, voi avete altre idee o suggerimenti da dare?
grazie
Caro Angelo,
premesso che Sua madre può sempre procedere con la richiesta di separazione giudiziale, per l’usucapione non serve il notaio ma va fatta una causa di accertamento del diritto. Per maggiori informazioni contatti per fissare un appuntamento in studio o una video-consulenza. Saluti
Salve ho 42 anni sono sposata da un anno lui a presso e abbandonata la casa in affitto intestata a lui e sono senza lavoro , senza uno stipendio perché mi ha fatto lasciare il lavoro perché dovevo stare con lui e non li piace che la donna va a fare la commessa perché e di poco di buono (P…) mi trovo in questa situazione senza un soldo perché da quando sono con lui mi ha tolto tutto con la sua violenza, dove mi devo rivolgere, cosa posso fare . Grazie
Cara Jola,
credo che ci siano i presupposti per chiedere una separazione con addebito a suo marito. Mi chiami pure telefonicamente se vuole fissare un appuntamento in studio o una videoconsulenza.
Buona sera volevo un consiglio.Il marito di mia figlia,un giorno è andato a casa e ha detto che non vuole stare più con lei.Ce un bambino piccolo,volevo sapere quando è il mantenimento per il figlio.E se mia figlia può chiedere risarcimento.Spero che mi può rispondere a più presto. La ringrazio
Gentile Maria, per calcolare il mantenimento del bambino dobbiamo valutare vari parametri (età, reddito del padre etc.). Sua figlia, oltre al mantenimento per il figlio, potrà eventualmente chiedere addebito della separazione e/o mantenimento per sè stessa. Ci contatti se vuole un parere più esaustivo. Saluti
Buongiorno, da 9 anni , cioe da quando e nata la mia prima figlia abitiamo in casa dei miei genitori con soddisfazione e mai litigi sia da parte mia che di mia moglie, cittadina italiana ma di nascita polacca. Ora mia moglie dopo aver per otto, nove mesi iniziato una relazione con un altro uomo , ha lasciato la casa e i bambini minorenni. Vorrei cortesemente sapere, prima di rivolgermi ad un avvocato, quali sono le cose che adesso dovrei fare per tutelare i bambini. Grazie
Gent. sig. Amilcare, letto il Suo racconto, ritengo che sia possibile richiedere una separazione con addebito a carico di Sua moglie, con tutte le conseguenze legali del caso. Ci contatti per fissare un appuntamento in Studio o una video-consulenza al fine di avere un parere esaustivo.
Cordiali saluti.
Buongiorno avvocato. Vorrei chiedere gentilmente un parere sulla mia situazione coniugale. Sono sposato con una donna da 4 anni ma con una convivenza ormai di 12 anni. La nostra è sempre stata una relazione piuttosto complicata a causa del carattere di mia moglie che è maniaca del controllo e molto spesso irascibile. Con fatica e spesso con molti litigi siamo arrivati ad un punto in cui forse non è più il caso di andare avanti. Premetto che io ho sempre mantenito fede ai miei impegni conigiali. Lavoro pago le spese che per la casa vengono divise a metà ( mutuo e amministrazione) e metto di mio anche la spesa mensile per il cibo e altro. Mi dedico alla casa e aiuto mia moglie in ogni cosa lei abbia necessità. Nonostante ciò per lei io non sono un uomo che porta rispetto alla propria moglie . spesso quando si trova in crisi nervosa mi si rivolge male e con modi pessimi. Io alcune volte faccio finta di non sentire. Altre volte rispondo e inevitabilmente si iniziano liti molto accese. In cui tra l’altro lei mi mette le mani addosso dandomi schiaffi e pugni. Mi sto stufando di questa situazione e vorrei allontanarmi per un po’ per riflettere se la nostra relazione possa continuare o sia meglio mettere la parola fine. Lei pensa che questo possa essere preso come abbandono del tetto coniugale? La ringrazio per la cortese risposta.
Gent. sig. Marco
anche considerando che non avete figli, ritengo che una “pausa di riflessione” non sia equiparabile ad un abbandono del tetto coniugale, considerato che la convivenza sembra diventata intollerabile. La invito comunque, prima di cercare un’altra sistemazione, a mettere per iscritto sua moglie (raccomandata o semplici messaggi) a conoscenza dei motivi che la spingono a cercare altra sistemazione e, qualora sua moglie avesse bisogno di aiuto economico, ad attivarsi in tal senso almeno finchè non avrete formalizzato la separazione. Cordiali saluti
Buongiorno avvocato, mia moglie è spagnola, inconsciamente non ha mai accettato in pieno di trasferirsi per sempre in Italia comunque aveva ottenuto un lavoro statale in Italia e dopo 20 anni di matrimonio ha deciso di tornare in spagna e riprendere il suo vecchio lavoro anche li statale (inizialmente per assistere un familiare che mancò poco dopo) lasciando me e figli in italia. I figli studiano entrambi uno è maggiorenne e uno ancora minorenne (maggiorenne l’anno prossimo) e convivono con me nella casa di famiglia a me intestata. Non essendo sua intenzione tornare in Italia a vivere come più di una volta ci ha ribadito, non vedo futuro per il nostro rapporto e vorrei mettere la parola fine. Quale soluzione mi consiglia?
Cordiali Saluti
Gentile Stefano
ritengo che ci siano tutti i presupposti per richiedere la separazione giudiziale con addebito a carico di Sua moglie.
Mi contatti se ha bisogno di maggiori informazioni e assistenza legale.
Saluti
Buongiorno,
Porto alla Vostra attenzione la mia situazione: sono sposato da poco più di 4 anni con una donna albanese, da un paio di mesi lei ha iniziato ad avere un atteggiamento abbastanza scostante nei miei confronti e, parlandoci, dice di essere in depressione(con relative crisi di pianto quando affrontiamo l’argomento), ma poi, sentendola parlare al telefono con amici e parenti, mi pare tutto tranne che depressa. Ho proposto di affrontare un percorso psicologico insieme, ma non ne vuole sapere e a Luglio è tornata in Albania dai suoi genitori per stare in vacanza, dicendo che tornerà a Settembre, ma senza darmi una data e, dopo 2 giorni dal suo arrivo, chiedendomi di non chiamarla, se non ogni 2 o 3 giorni, chiamate che comunque durano pochi minuti, a volte secondi. La mia domanda è quindi questa: appurato che per lei ormai il nostro rapporto è finito, anche se non lo ha detto esplicitamente, e che mi pare poco plausibile che lei torni in Italia per avviare una separazione consensuale, quali potrebbero essere i tempi per ravvisare l’abbandono del tetto coniugale e, di conseguenza, i tempi di separazione/divorzio?
Buongiorno Avvocato,
mi chiamo Angelo, sono sposato da 2 anni ma da circa un anno mia moglie è entrata in crisi perche sostiene che la nostra relazione non è più come prima, che si sente mancare di attenzioni da parte mia (cosa non vera perche le ho dato tutto il mio cuore), mi tratta come se io fossi quasi un peso per lei, dovrei affrontare dei protocolli medici seri per la mia salute e lei dice che per vari motivi non sarebbe contenta perche non vorrebbe restare “sola” nei giorni della mia degenza ospedaliera in altra città… quasi quasi mi dice di andare e affrontare il tutto da solo, ma io so che questo non è possibile, il coniuge deve sempre esserci in modo reciproco e amorevole.
Spesso mi minaccia che un giorno se ne andrà di casa (premetto di mia sola proprietà per via di eredità di successione), ma io mi chiedo se dopo tutto quello che io ho fatto per lei, senza farle mai mancare nulla, dovesse decidere di andare via di casa dove ne è residente e domiciliata, potrei farle causa per abbandono del tetto coniugale con richiesta di addebito al tribunale delle spese processuali in sede di separazione? (ovviamente per abbandono senza reali serie motivazioni a me non imputabili)
Grazie mille, cordialmente
Gent. Angelo, se sua moglie decidesse di lasciare la casa coniugale sarebbe perché ormai il rapporto, almeno per quest’ultima, non ha più ragione d’essere. Quindi escludo che ci sarebbero i presupposti per sostenere l’abbandono del tetto coniugale e chiedere l’addebito della separazione.
Gent.mo Avvocato,
ieri pomeriggio mia moglie mi ha detto che entro settembre devo lasciare la casa in cui abito con lei e la nostra bimba di 4 anni (la casa è dei suoi genitori e abitiamo di fianco a loro). Siamo sposati da 19 anni, ritengo di non aver mai mancato ai miei doveri coniugali, ma da qualche tempo ci sono continui battibecchi, anche per futili motivi, che talvolta mi hanno spinto a dare delle risposte poco civili, mi è capitato perfino di imprecare davanti alla bimba, ahimè!
Mia moglie dice che è stanca di questa situazione, quindi per il suo bene e quello della piccola non vede altra scelta. Io non ho intenzione di andare ad abitare altrove in questo momento ma non credo che neanche lei potrebbe di punto in bianco lasciare la casa e andare via con la bimba lasciandomi accanto ai miei suoceri!
Ho chiesto di fare un percorso di terapia famigliare insieme ma la sua risposta è stata che lei sa già cosa vuole quindi non ha intenzione di perdere tempo con queste attività.
Mi piacerebbe avere il Suo parere su cosa al momento dovrei evitare di fare.
Cordiali saluti
M.
Gentile Michele, intanto sappia che Lei non ha nessun obbligo di andare via di casa, almeno finchè non vi dovesse essere una sentenza di separazione che non assegna la casa a Sua moglie (ciò che sarà probabile). Qualora invece fosse Sua moglie ad andarsene, visto che ormai pare esservi una crisi irreversibile, non potrebbe accusarla di abbandono del tetto coniugale. Consiglio di rivolgerVi entrambi ad un avvocato per una separazione consensuale. Saluti
Buonasera,
La mia situazione è complicatissima. Sono sposata da 9 anni, ho una bambina di 7. Mio marito è un giocatore seriale, non ha mai contribuito alle spese di casa, è molto aggressivo, sopratutto quando tento di spiegargli che non possiamo più andare avanti così e vorrei la separazione. Economicamente non è indipendente….cosa posso fare?
Cara Elena, se lei decidesse di andare via di casa con la bambina (fermo restando che dovrebbe comunicare a suo marito dove andrete) non incorrerebbe certo in un abbandono del tetto coniugale. Comunque ci contatti pure per assistenza legale. Saluti
salve,
mio marito ha chiesto il divorzio in Marocco 5 anni fa in Marocco , ma che poi ha annullato per via dei costi . pero in Italia da più di 5 anni ha lasciato la casa dove viviamo, non chiedendo ne la separazione ne il divorzio. ho dovuto mantenere 4 figli da sola all’improvviso per tutti questi anni . in tanto lui si è preso tutti gli aiuti dello stato assegni familiari in quanto risultava che lui avesse ancora a carico 5 persone. ora lui l’anno scorso ha cambiato residenza , senza riferirmelo. io ho fatto isee ma dovrei cambiarlo ed essere io la dichiarante. ho chiamato l’ufficio casa , perché noi abbiamo una casa popolare, per cambiare l’intestatario dell’appartamento, solo che loro dicono che ci vorrebbe la sentenza di separazione. ma io non so che fare perché lui non ha fatto niente ne in Marocco ne Italia ha solo cambiato residenza. volevo fare nuovo isee , fare la voltura delle bollette , e cambiare l’intestatario dell’alloggio . anche perché cosi se fosse tutto a mio nome riuscire ad arrivare a fino mese avere almeno un agevolazione nel pagamento servizi. visto che prende tutto lui, e io non vedo un centesimo , ma sono io che pago tutto.
Gent. sig.ra Sara,
Ritengo che ci siano tutti i presupposti per richiedere una separazione con addebito nei confronti di suo marito. Ci contatti pure per assistenza.