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  • Chi ha diritto all’indennità di accompagnamento?
  • Come si richiede l’accompagnamento?
  • Cosa fare se l’Inps rigetta l’accompagnamento?
  • E’ necessaria l’assistenza di un avvocato?

 

Chi ha diritto all’indennità di accompagnamento?

Chi soffre di problemi fisici o psichici, tali da non consentirgli di muoversi autonomamente o di badare a sé stessi per le normali esigenze quotidiane, ha diritto ad una indennità di accompagnamento da parte dell’Inps, ossia ad una somma che per il 2021 è pari a 522,10 euro al mese, a prescindere dal reddito del richiedente.
L’accompagnamento non viene erogato se l’invalidità deriva da infortuni sul lavoro o malattie professionali, poiché in tal caso non provvede l’Inps ma normalmente l’Inail, salvo il diritto di opzione per il trattamento più favorevole da parte del beneficiario.

Come si richiede l’accompagnamento?

Per ottenere l’indennità è necessario in primo luogo recarsi dal proprio medico di base per farsi rilasciare un apposito certificato, con il quale si potrà poi presentare online la domanda all’Inps.
Seguirà la convocazione da parte dell’Inps per una visita medica di accertamento presso le sedi competenti o, in caso di impossibilità per l’interessato di muoversi, presso il domicilio di quest’ultimo.
Dopo la visita l’Inps comunicherà al richiedente se la domanda è stata accettata o meno.

Cosa fare se l’Inps rigetta la richiesta di accompagnamento?

Noi consigliamo innanzitutto di far visitare l’interessato da un nostro consulente medico-legale che, oltre a visionare tutta la documentazione medica, sottopone l’interessato ad una visita per valutare al meglio le sue problematiche, normalmente sentendo anche le persone che vi convivono.

La consulenza medica è fondamentale per l’avvocato, perché consente a quest’ultimo di comprendere se l’Inps ha agito correttamente o se, comunque, ci sono spazi per impugnare la decisione dell’Inps.

Una volta avuto il parere del consulente, entro il termine di 6 mesi dal rigetto della domanda da parte dell’Inps si dovrà richiedere al Tribunale del Lavoro, tramite l’avvocato, un Accertamento Tecnico Preventivo, ossia la nomina di un medico-legale d’ufficio (cosìddetto C. T. U.) che dovrà valutare le condizioni psico-fisiche dell’interessato in modo imparziale, affinchè il Giudice possa decidere se il soggetto abbia o meno diritto all’accompagnamento.

E’ utile segnalare che, durante l’espletamento della perizia da parte del medico incaricato dal Giudice, sia l’interessato che l’Inps potranno nominare propri consulenti di parte per rappresentare le proprie ragioni.
All’esito della perizia disposta dal Tribunale le alternative ovviamente sono due: o il consulente del Giudice da ragione all’interessato o da ragione all’Inps. A questo punto la parte che non condivide la decisione del consulente incaricato dal Giudice, entro stretti termini di legge, potrà iniziare una vera e propria causa di merito. Qualora invece nessuna delle parti inizi una causa, il Tribunale ratificherà la decisione del consulente.
nbsp;

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E’ necessaria l’assistenza di un avvocato?

Se l’Inps non ha accolto la tua domanda di accompagnamento, o quella di un tuo caro, devi rivolgerti ad uno Studio legale per farti assistere in Tribunale.

Rivolgendoti ai nostri avvocati di Lucca o delle altre città in cui avvocaticollegati.it è presente, riceverai un primo parere legale e una consulenza da un nostro medico legale di fiducia.

Sia i nostri avvocati che i nostri consulenti medico legali hanno esperienza pluriennale nei ricorsi per accertamento tecnico preventivo volto a farti ottenere l’indennità di accompagnamento che ti spetta.

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10 Comments

  1. Massimiliano ha detto:
    12/08/2022 alle 11:23

    Buongiorno mio papa’ ha appena ricevuto il riconoscimento invalido civile grave 100% (L.509/88.124/88) ma non ha diritto al indennita’ di accompagnamento.Ci sono eventualmente i presupposti per un ricorso e vincerlo? Sono a disposizione per trasmettervi il verbale INPS di cui riporto un estratto qui.
    “..La commissione Medica riconosce l’interessato:
    INVALIDO ultrasessantacinquenne con difficolta’ persistente a svolgere le funzioni ed i compiti propri della sua eta’ (L.509/88.124/88) grave 100% ..” “… Diagnosi : C.ISCHEMIA OPERATA IN COMPENSO,IPOACUSIA PROTESIZZATA. IRC TERMINALE IN
    TRATTAMENTO EMODIALITICO DIABETE MELLITO COMPLICATO DA GRAVE NEFROPATIA..”

    Rispondi
  2. Mestrov Gianfranco ha detto:
    19/10/2022 alle 12:48

    Posso rifare la domanda di accompagnamento all INPS anche se ilCTU non me la concessa. Non intendo fare opposizione

    Rispondi
    • Avv. Nicola Barsotti ha detto:
      25/10/2022 alle 06:53

      Gent. Gianfranco, può presentare nuova domanda anche senza aver fatto opposizione, saluti.

      Rispondi
  3. roberta ha detto:
    27/10/2022 alle 11:29

    Buongiorno.
    A mio fratello di 72 anni, affetto da morbo di Parkinson e parkinsonismo (ancora più grave del primo), è stata riconosciuta l’invalidità totale (100%) ma non l’assegno d’ accompagno, non abbiamo compreso perchè. Il poveretto soffre di attacchi di rigidità e blocco dei movimenti che si verificano all’improvviso e che necessitano di qualcuno che lo soccorra se per caso dovesse cadere, è curvo come una persona di 90 e oltre anni, deambula (poco) strusciando i piedi come, appunto, un vecchio, e soffre anche d’incontinenza urinaria. Non può assolutamente essere lasciato solo, in quanto non in grado di camminare senza l’aiuto di qualcuno, a meno di non aggiungere altra legna sul fuoco rischiando una caduta, nè può guidare. E’ continuamente sottoposto a visite neurologiche, controlli, analisi, accertamenti che costano e che l’hanno talmente stressato da desiderare di morire piuttosto che condurre una vita del genere, e lo comprendo. Abbiamo dovuto anche ricoverarlo d’urgenza in ospedale circa due anni fa, perchè rifiutava di nutrirsi. E gli hanno negato l’accompagno… So che si potrebbe opporre ricorso all’INPS, ma sono anche consapevole non solo che la causa costa parecchio, ma anche che andrebbe avanti per oltre un anno, e non c’è tempo da perdere, almeno per lui. Il Parkinson non contempla cure che possano guarirlo, ma solo rallentare il processo di precoce invecchiamento. E’ una tragedia, per un uomo ancora relativamente giovane e per noi familiari che non sappiamo come muoverci. Vi chiedo. esiste un’alternativa al ricorso, che so, un’ancora più specifica relazione medica sulle condizioni della sua salute che via via peggiorano, da presentare e finalizzata ad ottenere l’accompagno? E se sì, a chi rivolgerla? Direttamente all’INPS chiedendo un’ennesima visita? Vi prego di aiutarmi. Grazie.

    Rispondi
    • avv. Nicola Barsotti ha detto:
      02/11/2022 alle 07:53

      Gent. Roberta,
      ritengo che si possa fare ricorso al Tribunale per chiedere la nomina di un perito che accerti le reali condizioni di salute di suo fratello e la necessità dell’accompagnamento. Ci contatti pure per fissare un appuntamento in studio o una videoconsulenza.

      Rispondi
  4. Licia ha detto:
    05/12/2022 alle 09:24

    Buongiorno mia mamma ha quasi 93 anni le hanno riconosciuto l’invalidita al 100% senza accompagnamento. Il patronato mi ha fatto fare ‘revisione’, mi sono lasciata convincere (anche perché ritengo giusta la cosa),ma temo che possano indispettirsi e modificare le percentuali del primo giudizio. I problemi della mia mamma sono quelli dell’anziano difficoltà a deambulare con perdita improvvisa di equilibrio. Ha riportato nel tempo diverse fratture e ora prende per problemi cardiaci ( fibrillazione atriale) L’anticoagulante. Se cade é a rischio di emorragia. Lei ha bisogno di essere accompagnata nelle cose della vita e da sola non va da nessuna parte.
    Sono figlia unica e lei ha una pensione minima.
    Secondo voi ci sono i presupposti per l’azione intrapresa? Se per voi no, se mi chiamano a visita posso non presentarmi evitanti così lo sforzo a mia madre, senza perdere i diritti dell’ invalidità? Oppure se non ci sono per voi i presupposti posso inoltrare una richiesta di annullamento? Grazie
    Cordiali saluti

    Rispondi
    • Avv. Nicola Barsotti ha detto:
      05/12/2022 alle 11:31

      Non possiamo entrare nel merito della fondatezza o meno della richiesta perché non conosciamo le carte mediche. Però le consiglio di proseguire e di far visitare sua madre a domicilio

      Rispondi
  5. rosita ha detto:
    25/05/2023 alle 11:10

    buongiorno ho fatto domanda di accompagnamento nel 2018 per mio fratello malato psichico e l inps la rifiutata ho fatto ricorso e il primo ctu la bocciata perche non lo so abbiamo fatto l appello e il secondo ctu ha riconosciuto l indennita ora aspettiamo la sentenza del giudice vorrei sapere chi deve pagare gli avvocati e dal 2019 che stiamo in causa

    Rispondi
  6. ARY ha detto:
    18/06/2023 alle 09:28

    Buongiorno avvocato ho fatto ricorso per invalidità civile avendo un bipolarismo di tipo 1 con comportamento psicotico, può il giudice concederlo anche se non è stata fatta domanda?

    Rispondi
  7. Ary ha detto:
    18/06/2023 alle 09:31

    Buongiorno avvocato ho fatto ricorso per invalidità civile avendo un bipolarismo di tipo 1 con comportamento psicotico, può il giudice concedere l’ accompagnamento anche se non è stata fatta domanda?

    Rispondi

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