É di questi giorni una sentenza del Tribunale di Ivrea che probabilmente farà da apripista a tutti coloro che riterranno di aver subito danni alla salute connessi all’utilizzo del telefono cellulare.
Il caso affrontato dal Tribunale riguardava un dipendente che per anni, non lavorando all’interno dell’ufficio aziendale e necessitando di continui spostamenti, aveva utilizzato per lavoro il telefono cellulare mediamente per tre ore al giorno, riportando a suo dire un tumore all’orecchio che ne aveva provocato la sordità.
La causa era quindi intentata dal dipendente nei confronti dell’Inail al fine di richiedere un vitalizio per l’invalidità che ne era derivata.
Ebbene, nel corso della causa é stata disposta dal Giudice una consulenza tecnica medico-legale all’esito della quale, effettivamente, si é riconosciuto che il tumore di cui era affetto il soggetto aveva concrete possibilità di derivare dalle onde elettromagnetiche derivanti dall’uso del cellulare e, pertanto, l’Inail é stato condannato a pagargli una indennità per c. d. malattia professionale.
É pressoché scontato che l’Inail impugnerà la sentenza innanzi la Corte di Appello e che il caso finirá tra anni dinanzi la Corte di Cassazione, quindi siamo di fronte ad una sentenza ancora non definitiva, ma é altresì vero che nelle aule di giustizia la questione inizia ad essere affrontata.
In casi del genere resta inteso che ogni situazione é diversa dall’altra e che, prima di intraprendere una causa, é necessario essere supportati da pareri medici il più possibile autorevoli ed i imparziali che riconoscano un nesso tra l’uso del cellulare e la malattia.