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Ieri la Camera ha approvato definitivamente il disegno di legge che modifica la Legge 898 del 1970 introducendo il cosiddetto “divorzio breve”.
La nuova legge prevede che i tempi della separazione vengano ridotti dagli attuali tre anni a sei mesi, che decorrono dal giorno in cui i coniugi sono comparsi per la prima volta davanti al Presidente del Tribunale per la separazione “consensuale”, ossia quella intervenuta di comune accordo tra i coniugi in merito alle condizioni della separazione (es. somma dovuta a titolo di mantenimento, spartizione dei beni in comunione, diritto di visita per i figli minori etc…). Nel caso in cui, invece, la separazione fosse stata “giudiziale” (ossia non vi fosse stato accordo tra i coniugi in merito alle condizioni di separazione) il termine sale ad un anno. Tutto ciò a prescindere dall’esistenza o meno di figli.
Viene inoltre anticipato il momento dello scioglimento della comunione dei beni tra i coniugi: prima si realizzava solo con il passaggio in giudicato della sentenza di separazione, ora la comunione «si scioglie nel momento in cui il Presidente del Tribunale autorizza i coniugi a vivere separati».
Infine, il Disegno di Legge impone che la nuova disciplina si applica anche ai procedimenti in corso.